In una cucina, un aeratore elettrico o una cappa aspirante costituiscono un buon metodo per evitare due inconvenienti principali: la condensa e gli odori persistenti. Scegliete, per l’installazione, il tipo che meglio corrisponde all’esigenza della vostra cucina.
In una cucina, i fumi ed i vapori che provengono dagli apparecchi di cottura ed, in minor grado, dal lavello (acqua calda ad uso sanitario), devono essere evacuati. Ciò eviterà che i cattivi odori si diffondano nel locale, e in tutta la casa, e che le pareti della cucina vengano incrostate dai grassi e si inumidiscano a causa della condensa.
Il metodo migliore per evitare questi inconvenienti consiste nel favorire l’evacuazione di tali fumi e vapori verso l’esterno. Ciò può essere effettuato per mezzo di bocchette di aerazione (generalmente previste per gli apparecchi a gas e posizionate in alto), che, a volte, sono sufficienti ad assicurare il cambiamento d’aria (a condizione che non siano state imprudentemente otturate per evitare che il locale si raffreddi!). Potete anche sostituire il vetro della finestra con un aeratore a lamelle inclinabili o, semplicemente, aprire la finestra; ma, in entrambi i casi, raffredderete rapidamente la temperatura del locale. È dunque preferibile utilizzare dei sistemi appositamente studiati (e di gran lunga più validi), cioè degli aeratori elettrici fissati su vetro (foto a lato) o su una canna fumaria; oppure utilizzare una cappa aspirante, collegata ad un condotto diretto o ad una canna fumaria. È anche possibile riciclare l’aria del locale, eliminando così il vapore acqueo ed i fumi grassi. È quello che avviene in una cappa aspirante dotata di filtri al carbonio. Questo sistema è tuttavia meno efficace di quello precedente, senza contare che obbliga a sostituire periodicamente (una volta all’anno o ogni sei mesi, a seconda della frequenza di utilizzo), i filtri.
La necessità di ricambio dell’aria è sicuramente meno evidente in una casa tradizionale, in cui non sono stati effettuati lavori di posa di materiale d’isolamento, rispetto ad un immobile ben isolato. Nel primo caso, infatti, esistono numerosi interstizi, attraverso i quali si effettuano, naturalmente, degli scambi con l’esterno (l’aria fredda penetra sotto le porte e l’aria calda passa attraverso le finestre o il caminetto). Questa ventilazione naturale non è tuttavia affatto razionale, poiché si accompagna
a perdite di calore notevoli. Conviene dunque isolare l’ambiente e, prevedere una ventilazione adatta.
Scelta dell’apparecchio e suo posizionamento
Per evitare la formazione di condensa, dovete innanzitutto rispettare alcune regole semplici: per esempio non dovete lasciare inutilmente una casseruola d’acqua bollente od un bollitore sul fuoco, né far scorrere senza necessità dell’acqua calda. Gli aeratori e le cappe aspiranti hanno funzioni molto simili; nonostante i secondi siano più specifici per l’evacuazione degli odori, e dei vapori, provenienti dal piano cottura. Infatti, l’aeratore viene di solito scelto quando non si possiede una cappa aspirante o è difficile posarne una. Bisogna sottolineare, inoltre, che l’aeratore può anche essere collocato in altri luoghi umidi della casa, come il bagno, la doccia e il locale lavanderia. In un appartamento, una ventilazione ben concepita deve portare al ricambio sistematico dell’aria. A volte, le bocche di aerazione vengono collocate sulle finestre del soggiorno, o delle camere, e l’aeratore viene posto in un luogo remoto della cucina, lontano dalla porta, qualunque sia la posizione del piano cottura. In questo caso, non ci sono delle vere e proprie bocche di aerazione in cucina. Nonostante ciò, se una caldaia a gas, o a nafta, si trova in questo locale, bisogna prevedere una presa d’aria bassa, specifica per l’apparecchio, posta preferibilmente nelle immediate vicinanze (a meno che non esista una presa d’aria diretta che giunge al focolare). D’altra parte, se utilizzate una cucina a gas, il locale deve comprendere, obbligatoriamente, in rispetto alle norme, una bocca corrispondente alla canna fumaria della casa. Questo non rende, comunque, controproducente l’installazione dell’aeratore elettrico. Bisogna inoltre precisare, a questo proposito, che un aeratore, che comporta un sistema di otturazione, non è da considerarsi una bocca di aerazione vera e propria. Se la vostra abitazione è perfettamente isolata, può essere interessante installare un sistema che preveda un efficace controllo della ventilazione (ad esempio mediante una centralina elettronica), costituito da un ventilatore che aspira l’aria viziata dai locali umidi e l’evacua attraverso una tubatura che sbocca sul tetto.
Un asciugatrice, come nell’esempio sopra, rappresenta una fonte di vapore, a meno che non si tratti di un modello a pompa di calore. In questi casi è utile raccordare l’elettrodomestico a un condotto esterno per evacuare l’umidità.
L’aeratore deve essere il più lontano possibile dall’entrata di arrivo dell’aria nuova: porte e prese d’entrata per la caldaia.
Modelli di aeratori
Gli aeratori applicati alle finestre sono di solito degli apparecchi semplici e leggeri, a comando manuale per quanto riguarda la messa in funzione, l’arresto o l’otturazione completa. Gli aeratori su tubo flessibile per pareti o soffitto possono essere abbastanza perfezionati con, ad esempio, un igrostato che comanda la messa in funzione automatica quando l’umidità supera il 65%, o un sistema di controllo a distanza con variatore di velocità e controllo manuale dell’umidità relativa. Alcuni apparecchi, concepiti peri bagni senza aperture, sono dotati di un temporizzatore elettronico programmabile: l’apparecchio si arresta da solo da 3 a 20 minuti dopo la sua messa in funzione.
Posa di un aeratore
Gli aeratori da applicare al vetro vengono collocati di solito nella parte superiore della finestra, dal lato più vicino al piano di cottura, ma non proprio al di sopra di questo, tranne se la finestra è molto alta. Dovete innanzitutto smontare l’apparecchio, poi porre il condotto e i diversi elementi prima di avvitare il carter, generalmente in materiale plastico antiurto e le due griglie, interna ed esterna. La vera difficoltà consiste evidentemente nel realizzare un foro nel vetro. Potrete effettuare da soli l’operazione utilizzando gli utensili adatti (vedere pagina seguente). Tuttavia, potrete anche rivolgervi ad un vetraio per farvi tagliare un nuovo vetro su misura munito del foro adatto. Notate che questo foro deve essere maggiore, di qualche millimetro, del diametro esterno del condotto, affinché il montaggio avvenga senza difficoltà.
Collegamento e chiusura dell’aeratore
Il collegamento elettrico dell’apparecchio è molto semplice: è sufficiente utilizzare una scatola di derivazione da fissare alla parete, in prossimità dell’apparecchio, ed un cavo multiconduttore flessibile per raggiungere la scatola della piastrina dell’aeratore. Di solito non c’è la messa a terra, poiché l’apparecchio è a doppio isolamento (classe Il). Il circuito elettrico fino alla scatola di derivazione può essere posto in canaline in plastica montate a vista o meglio fatto passare in canaline incassate.
Si termina quindi il montaggio dell’apparecchio installando il carter e le griglie interne ed esterne. I modelli a comando manuale sono di solito dotati di due cordicelle per la messa in funzione e l’arresto. Poiché l’aeratore è destinato ad essere attraversato da fumi e vapori, i suoi ele-menti interni si incrosteranno inevitabilmente: dovrete dunque procedere a smontaggi periodici per la loro pulitura.
Cappe aspiranti
Le cappe aspiranti classiche o a cassetto sono molto efficaci quando sono collegate ad una canna fumaria o ad un condotto che sbocca direttamente all’esterno; sono meno utili quando riciclano l’aria, cioè quando la rigettano nella cucina dopo averla fatta passare attraverso i filtri al carbonio. Le cappe aspiranti classiche hanno una profondità di 50 cm circa, per una larghezza di 60 cm e comportano inoltre una tettoia regolabile che permette di captare meglio i vapori verso la parte anteriore. Le cappe a cassetto sono molto più discrete, poiché la loro profondità è di solo 30 cm circa, e il loro deflettore si tira come un cassetto, a volte con apertura telescopica. I gruppi filtranti sono dei captatori destinati ad essere completamente incassati in cappe decorative o nei mobili della cucina; funzionano come delle cappe classiche, a meno che non comportino un’aspirazione separata (da porre per esempio nel sottotetto), che permette di ottenere un’evacuazione silenziosa o a meno che non siano collegati ad un impianto di ventilazione meccanica controllato. Le cappe sono oggi molto perfezionate: comprendono una lampada per l’illuminazione del piano cottura e, di solito, un variatore elettronico. Alcuni modelli sono inoltre dotati di un tasto “turbo” da azionare per forti emissioni di fumo e di un temporizzatore, molto utile quando si desidera assentarsi senza lasciare la cucina piena di fumo. Il filtro di solito è lavabile a macchina.
Evacuazione
La cappa può dirigere fumi e vapori verso una canna fumaria a condizione che questa sia in buono stato; bisogna perciò verificare che non presenti delle crepe. Di solito è una buona soluzione nelle case vecchie in cui esistono dei condotti di questo tipo a breve distanza uno dall’altro. In questo caso è preferibile situare la cappa il più vicino possibile alla canna fumaria, anche se un raccordo mediante un tubo flessibile (mascherabile all’interno dei pensili) sia facile da realizzare.
Installazione di una cappa aspirante
Collegate il tubo flessibile sull’uscita del condotto diretto (o eventualmente sulla canna fumaria). Per alcuni modelli, è necessario utilizzare un collare.
All’esterno, bisogna porre una piastra di copertura, destinata a nascondere l’apertura. Viene fissata con viti o semplicemente con chiodi.
La cappa deve essere posta esattamente al di sopra del piano cottura e ad almeno 60 cm dai fuochi. Utilizzate una livella a bolla per la tracciatura.
Le cappe sono consegnate con una sagoma di posa che permette di determinare con precisione i fori da praticare per l’inserimento delle viti.
Dopo avere praticato i fori ed inserito i tasselli, collocate la cappa. Di solito è possibile regolarne la posizione ruotando dei dadi.
L’orifizio di scarico è posto sulla parte superiore dell’apparecchio, o a volte su quella posteriore, in modo da mascherare l’uscita. Fissate la piastra di evacuazione.
Se la cappa è sormontata da un pensile, tracciatevi i fori di passaggio per la tubatura flessibile, proprio al di sopra dell’uscita della cappa.
Dopo avere controllato accuratamente le misure, effettuate il taglio con un seghetto alternativo. Montate allora il ripiano al di sopra della cappa e fissatelo.
Completate la posa della tubatura. Effettuate una prova di aspirazione del fumo per individuare eventuali perdite prima di installare gli altri elementi.