Oggi, quasi tutti i tubi di scarico dei sanitari sono in PVC. Questi tubi sono facili da posare e possono adattarsi a qualsiasi situazione.
Il PVC (cloruro di polivinile) ha completamente rivoluzionato l’idraulica moderna. Infatti, precedentemente, le tubature di scarico erano in piombo, per i piccoli diametri, o in ghisa, per gli scarichi: questi materiali erano abbastanza difficili da posare e da riparare. I tubi in PVC, al contrario, possono essere tagliati facilmente, raccordati e fissati anche dall’hobbista meno esperto, con l’impiego di un’attrezzatura abbastanza ridotta. E’ infatti sufficiente rispettare alcune regole semplici, perché l’impianto risulti duraturo e adatto alla portata degli apparecchi.
Oltre a questa facilità di posa, questi tubi hanno altri vantaggi: sono leggeri ed hanno un prezzo molto accessibile: sono inoltre molto resistenti ai diversi agenti chimici e al calore: infine, presentano un coefficiente di scorrimento
interno molto elevato, cosa che diminuisce i rischi di incrostazione.
D’altro canto, le tubature in PVC possono essere interrate direttamente nel pavimento, in un letto di sabbia, incassate in apposite nicchie previste nella muratura o inserite direttamente nella gettata di cemento; è più prudente tuttavia lasciare questo tipo di realizzazioni ai professionisti.
Esiste ancora un altro tipo di tubo in PVC. specialmente concepito per lo scarico di liquidi molto caldi, come nel caso della lavatrice e della lavastoviglie, ma anche per l’alimentazione; questo prodotto, relativamente nuovo, è denominato C PVC (policloruro): è oggi ampiamente diffuso e potrebbe sicuramente segnare una nuova rivoluzione nell’idraulica; riprenderemo pertanto questo argomento in un altro articolo.
MATERIALE NECESSARIO
Prodotti
Colla per PVC
Giunti al silicone
Trielina
Detersivo concentrato liquido per stoviglie
Carta vetrata
Utensili
Trapano – Sega a tazza
Sega per metalli
Gattuccio a denti tini
Lima – Morsa da banco
Dimensioni
I tubi in PVC per lo scarico vengono generalmente venduti in lunghezze di 4 m; tuttavia, per i diametri rilevanti, (a partire da 75 mm) li si trova anche in lunghezze di 6 m. Lo spessore del materiale è generalmente di 3,2 mm. I diametri più utilizzati sono i seguenti (interno ed esterno, in mm): 25,6×32; 33,6×40; 43,6×50; 56,6×63; 68,6×75; 83,6×90; 93,6×100; 118,6×125; 133,6×140. Esistono anche diametri maggiori per collettori installati in seminterrati (da 152,6×160 fino a 379×400). Al momento dell’acquisto, basta precisare il diametro esterno.
Raccordi con guarnizioni
I raccordi con guarnizioni ad anello sono utilizzati quando si vuole conservare la possibilità di smontaggio: si tratta infatti di elementi la cui tenuta è assicurata da una guarnizione morbida inserita con forza tra le parti maschio e femmina incastrate. Presentano il vantaggio di permettere un certo gioco alle tubature e fungono da giunti di dilatazione. Sono soprattutto utilizzati per i raccordi dei tubi agli elementi di scarico (sifoni) dei sanitari, per l’assemblaggio delle parti di tali sifoni e nei luoghi in cui le tubature sono sottoposte ad una dilatazione di una certa entità. Tuttavia, non sono più rapidi da posare rispetto ai raccordi con colla e sono sicuramente più costosi: vengono dunque essenzialmente scelti per questioni tecniche. Per posare un raccordo a guarnizione, bisogna che il tubo sia tagliato su un piano perpendicolare al suo asse. Eliminate le sbavature con la carta vetrata fine. Smontate il raccordo per verificare che sia in buono stato e pulitelo, così come il tubo, perché l’assemblaggio sia buono. Posizionate senza la guarnizione e determinate la lunghezza di copertura: il tubo deve essere inserito a fondo sul raccordo, più arretrato di alcuni millimetri, per creare l’intervallo necessario alla dilatazione. Il giunto deve poi essere lubrificato con alcune gocce di detersivo concentrato per stoviglie, in modo da eliminare i rischi di deterioramento della guarnizione. A questo punto inserite la parte maschio nella femmina, con un leggero movimento di torsione. Spingete a fondo, poi arretrate di alcuni millimetri, allineando il giunto sul punto di riferimento precedentemente determinato.
Raccordi
Le tubature di scarico dei sanitari sono raccordate, collettivamente o individualmente, sulla tubatura generale di discesa che porta le acque utilizzate fino al collettore centrale. Si tratta dunque di raccordare delle tubature di diametro abbastanza ridotto (30 o 40 mm) su un’altra di diametro maggiore. Quando installate tutto l’impianto, potete utilizzare dei raccordi a 45 gradi con manicotto di riduzione, che potete assemblare con colla o con un raccordo a guarnizioni. Per raccordare una tubatura su una discesa esistente, si utilizzano dei raccordi di convogliamento che comportano una piastra bombata che si incolla sulla parete esterna della discesa. Bisogna, precedentemente, forare quest’ultima. Per far ciò, utilizzate una sega a tazza montata sul trapano, di diametro corrispondente a quello della tubatura da raccordare. Per incollare la piastra, dovete rispettare le stesse precauzioni per l’assemblaggio di raccordi ad incastro, cioè è necessario levigare e sgrassare le parti interessate. Potete anche procedere per semplice incastro (ma è un metodo meno affidabile). Si tratta di praticare un foro, sulla discesa, di un diametro uguale al diametro esterno del tubo raccordato. Quest’ultimo è allora introdotto nella discesa (per 1 cm). La tenuta è assicurata con un giunto al silicone, applicato a cordone spesso al livello del raccordo. Anche in questo caso, si deve levigare e sgrassare precedentemente le due parti.